• ABBANDONO AL DIVINO... Isvara Pranidhana

    Nello Yoga questo concetto è molto travisato
    perché molti ne danno una connotazione religiosa.

    Ma se l'obiettivo del praticante e puntare alla massima liberazione
    allora deve capire cosa vuol dire abbandonarsi al divino.

    Il Divino ce l'abbiamo dentro
    ma per arrivarci ci serve un metodo per raggiungerlo,

    per sentirlo e per viverlo, liberandolo dalla morsa della mente umana.
     

    Il modo più semplice e veloce per liberare l'anima
    è accettare le situazioni della vita in quanto tali. 

    Naturalmente, all'inizio non è facile
    perché pratichiamo modelli comportamentali

    da decenni radicati dentro di noi e inoltre,
    l'Ego si nasconde effettivamente in ogni nostra mossa,

    in modo che possa catturarci nelle sue reti
    e lo farà perfettamente quando siamo vulnerabili

    e/o non siamo in uno stato di presenza,
    ma stiamo seguendo il flusso della mente nel futuro o nel passato.

    L'ostacolo più grande che dobbiamo attraversare in questa vita
    è passare dalla Reazione,
    dal voler essere come vogliamo essere, all'Accettare,
    al lasciare che le cose siano esattamente come sono, senza intervenire.

    L'intervento è la reazione dell'Io,
    tutto ciò che ci "dà fastidio" è infatti l'Io disturbato.

    Dobbiamo comprendere che non è affar nostro quello che fanno gli altri,
    soprattutto se non chiedono la nostra opinione su quello che fanno,
    quindi lamentarsi di cosa succede fuori di noi è una perdita di tempo.

    Tutti gli interventi senza che ci vengono chiesti espressamente di farli
    sono infatti forme di controllo,
    come una catena che si stringe intorno a noi e diventa dolorosa
    e paradossalmente invece di scioglierlo lo intensifichiamo. 

    La vita è un flusso,
    ma quando ci opponiamo diventa o un nodo in gola
    o è un dolore dell'anima, in altre parole:
    finché interveniamo reagendo, abbiamo qualcosa da commentare,
    da rimproverare, da criticare e l'Io si nutre di dolore,
    non ci sentiremo affatto bene. 

    Quando scegliamo di accettare una situazione
    ogni traccia di conflitto interno ed esterno si estingue,
    senza fare nulla di speciale.
    Così abbiamo appena accettato la situazione
    e la percepiamo come pace nel cuore.

    Questo non vuol dire essere totalmente passivi
    alla vita subendola continuamente,

    al contrario;
    stabilendo il mio centro scelgo in tutta consapevolezza

    cosa è giusto per ME! E ripeto per ME! 

    Quando farò questa scelta consapevole
    noterò che non è più una reazione

    ma un agire strategico in base al mio sentire
    che mi terrà sempre in uno stato di pace interiore,
    questo è l'abbandono al divino.

    Se non c'è pace allora sto reagendo,
    sto facendo qualcosa dettata dalla mia mente.

    Buona Pratica

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